Berthe Marine Pauline Morisot
|
Berthe Marine Pauline Morisot è
una pittrice impressionista francese nata a Bourges il 14 gennaio del 1841 in
una famiglia agiata, il padre alto funzionario della Corte dei conti mentre la
madre era discendente da un noto pittore francese per cui l’arte già era di
casa nella famiglia Morisot. Berthe Morisot è stata una delle interpreti più
significative, fantasiose e vivaci del movimento impressionista.
È importante
notare inoltre come la Morisot, insieme a Mary Cassatt, sia stata una delle
pochissime pittrici impressioniste. Ciò acquista ancora maggiore rilevanza in
considerazione del fatto che le donne ricoprivano un ruolo subalterno nella
società dell'epoca, tanto che la pittura era considerata una pratica
esclusivamente maschile: basti per tutti l'esempio della École des Beaux-Arts di
Parigi, che negò il diritto di istruzione alle donne fino al 1897. Per emergere
in un ambiente così fortemente ostile, dunque, le donne oltre a un indubbio
talento artistico dovevano possedere anche una forte personalità.
Durante la
giovinezza poi, la famiglia Morisot si trasferì a Pussy a Parigi, centro
culturale e artistico molto molto fervido, qui aprirono la loro casa a
letterati, artisti e amanti della cultura quindi la Berthe crebbe e sviluppò la
sua vena artistica apprendendo le basi della pittura da amici e dai genitori.
Volendo accontentare il padre le doti artistiche della figlia chiese prima al
pittore Geoffrey-Alphonse Chócarne, e poi di Joseph Guichard di prenderla sotto
il proprio discepolato per apprendere la tecnica pittorica perché l’Accademia
delle belle arti era all’epoca chiusa alle donne. Insofferente per i canoni
classici della pittura la Berthe fu presentata da Guichard ad Achille Oudinot,
pittore ben inserito nel circolo dei pittori di Barbizon, il quale a sua volta
la allocò nel prestigioso atelier di Jean-Baptiste Camille Corot, il quale
spinse a dipingere en plein air tanto che il padre le fece costruire un gazebo
dove potersi esercitare con le sorelle anche loro aspiranti pittrici.
Un giorno
per caso conobbe Manet che era intento con un amico a passeggiare al Louvre
l’incontro fu folgorante. Infatti la Berthe su estasiata dall’incontro con
l’artista che sebbene sposato, secondo pettegolezzi dell’epoca, mai confermati,
avesse una storia con l’artista. Berthe ruppe con gli schemi troppo rigidi e si
indirizzò verso una pittura più ariosa, intrisa di luce e piena di fragranza e
lievità. Il suo tratto divenne più sciolto e sfumato, dando un'impressione di
immediatezza e di spontaneità. Fatto resta che il sodalizio fu molto proficuo
innanzitutto perché la Berthe posò per ben undici dipinti dell’artista e
personale perché ne divenne cognata sposando il fratello di Manet Eugene. Approdò
definitivamente alla poetica impressionista, che colse in quadri come Veduta di
Parigi dal Trocadero e, soprattutto, La culla, forse la sua tela più celebre.
Realizzata nel 1872 e conservata al museo d'Orsay di Parigi. Venne esposta
per la prima volta nel 1874, in occasione della celebre mostra degli
Impressionisti, diventando di fatto la prima donna a far parte del gruppo.
L'accoglienza conosciuta dal dipinto fu molto ondivaga. Molti notarono il
dipinto a malapena, anche se vi furono alcuni critici che ne apprezzarono la
grazia e l'eleganza. Per lo più, tuttavia, l'esposizione de La culla sollevò un
coro indignato di critiche. Ne La culla la Morisot coglie un momento di
struggente intimità familiare, raffigurando la sorella Edma mentre veglia sul
sonno della figlioletta Blanche.
Berthe riesce a porre grande attenzione al
fresco naturalismo della rappresentazione, enfatizzando al tempo stesso
l'affettuosa quotidianità del soggetto. Edma, infatti, ha un'espressione
intensa e amorosa ed è assorta in chissà quali pensieri. Mossa da un innato
istinto di protezione materno, inoltre, la donna sfiora un lembo della tendina
e lo interpone tra l'osservatore la neonata, ponendolo così a protezione della
culla. Blanche, invece, dorme beatamente e le sue delicate fattezze attraverso
la candida trasparenza del velo.
Sia la giovane madre sia la bambina vengono
raffigurate con un braccio piegato, come a sottolineare un'affinità
psicologica. L'intera opera lascia trasparire un sentimento tenue e delicato, e
ci si sente quasi di troppo nel prendere parte a una scena così tenera e
affettuosa. Il connubio tra madre e figlia viene accentuato dalla diagonale
ideale che, unendo l'angolo in alto a sinistra della tela e quello opposto,
allinea lo sguardo teneramente pensoso di Berthe con gli occhi chiusi della
piccola Blanche.
La culla che accoglie la piccola dormiente, pur nella sua
impalpabilità, ha una sagoma che descrive una massiccia struttura piramidale
che occupa tutta la metà destra della tela. I colori, infine, sono applicati
sulla tela senza passaggi chiaroscurali, e sono giustapposti così da esaltarsi
vicendevolmente.
Dal punto di vista tematico la Morisot si cimentò in marine, paesaggi, ritratti
en plein air e numerosi altri generi. Particolarmente importante, in tal senso,
è il 1873, quando si associò al nascente movimento impressionista, fondando con
Monet, Pissarro, Sisley, Degas, Renoir e altri artisti meno conosciuti. Arrivò
persino a rinunciare momentaneamente alla propria vita sociale e all'amata
attività pittorica a causa della nascita della sua primogenita nel 1879.
Col
tempo, in ogni caso, Berthe divenne una delle personalità di spicco del gruppo
impressionista e la sua casa, divenuta di colpo vuota con la morte del marito
Eugène, si trasformò in un rinomato luogo di ritrovo per musicisti, pittori e
letterati, frequentato anche da Stéphane Mallarmé, Émile Zola e Pierre-Auguste
Renoir.
Nel febbraio del 1895 Berthe si ammalò. Inizialmente non era in
condizioni gravi, ma il sopravvenire di una polmonite fece precipitare gli
eventi. Fece appena in tempo ad affidare sua figliola Julie a Mallarmé e a
regalare gran parte dei suoi lavori agli amici più cari, per poi morire di
colpo il 2 marzo dello stesso anno, a soli cinquantaquattro anni.
A cura di Sisto Massimiliano.
Nessun commento:
Posta un commento