Nei mesi di luglio ed agosto si rinnovava per le famiglie dei molfettesi, ma in generale per quelle pugliesi, il periodo della salsa, infatti in questi due mesi si potevano trovare i pomodori san marzano maturi e profumati utili per preparare questa conserva che avrebbe scandito i pranzi delle domeniche invernali.
La salsa oltre ad essere una tradizione era, e per chi la fa ancora, un rito in cui la famiglia interamente intesa partecipava alla sua produzione, dai più piccoli ai più anziani, ognuno aveva un compito preciso in questo sforzo comune.
Era una operazione che ostava di più fasi e che era attentamente pianificata, specie dalle donne più anziane, infatti bisognava lavare le bottiglie e i pomidoro, bisognava prosciugare l'interno delle bacche rosse che poi venivano cotte in caldaie di rame, a seguire vi era la spremitura per il travaso nei recipienti di vetro; quindi sopraggiungeva la fase più difficile ovvero quella di dover tappare le bottiglie, legare i turaccioli per evitare gli scoppi ed infine il bagnomaria.
Tale operazione era fatta di norma nelle ore notturne, così veniva a concludersi un rito del tutto pugliese che è stato tramandato di generazione in generazione.
A cura di Sisto Massimiliano.
Nessun commento:
Posta un commento