giovedì 16 agosto 2018

La società di Navigazione Puglia.


Sino agli anni '40 del novecento esisteva una linea marittima che passava ogni martedì nel porto di Molfetta che trasportava merci e persone attraverso i "vapori" ovvero dei piccoli piroscafi che facevano la spola tra i vari porti dell'Adriatico.

Questo metodo di trasporto di linea discendeva da quelle che erano i grandi trasporti di merci che nel corso dei secoli si erano sviluppati in tutto il Mediterraneo in quanto il mezzo navale era il meno costoso.

Così ogni martedì mattina il piroscafo "Bari" si fermava nel nostro porto per prelevare merci e persone e trasportarle sino ai porti delle Isole Tremiti e di Vasto.

Il controllo di questa rotta marittima invero discendeva già dalla "Compagnia Fiumana" che aveva il monopolio dei commerci di linea nel basso Adriatico, ma nel 1874 il piroscafo di cui sopra il cui nome in origine era "Liburno" si arenò nel porto molfettese.

Gli industriali del tempo volevano acquistare tale mezzo navale e fu incaricato da questi il signor Cesare Boccardi per poter portare a termine le trattative con la compagnia istriana, che non andarono a buon fine in quanto da Bari, i signori Pasquale e Vitangelo di Cagno avevano costituito la prima "Compagnia di navigazione a vapore" con sede nel capoluogo pugliese e visto lo stallo nelle trattative degli industriali molfettesi decisero di acquistare il mezzo navale.

Il Liburno alias la nave Bari era un natante di 232 tonnellate con una forza motrice di 50 cavalli; essa rimase di proprietà della succitata compagnia sino al 1885 quando venne assorbita dalla Società "Puglia" nella quale molti soci erano per lo più industriali molfettesi quali Stefano e Corrado de Dato, Sergio Fontana e Figli e Carmine Gallo.

La presenza molfettese in detta compagnia si fece sentire anche nella rappresentanza della medesima, infatti dopo la prima guerra mondiale venne nominato come presidente il signor Felice Azzollini il quale aveva dei frantoi in Palo del Colle.

La Compagnia mantenne la sua autonomia sino al 1932 quando venne costituita "La Compagnia Adriatica" di Venezia che acquisì il controllo per Decreto Ministeriale che nazionalizzava le compagnie che operavano nell'Adriatico tra cui quella barese.

La flotta che si ebbe dopo tale concentrazione fu di 33 navi. La costituenda compagnia poi, nel 1936 a seguito di un nuovo decreto n. 2081 del 07/12/1936 che riordinò il traffico mercantile di piccolo cabotaggio nell'Adriatico previde la creazione di due società una avente  denominazione di "Adriatica - Società Anonima di Navigazione", che aveva il controllo delle merci nel Basso Adriatico e l'altra la "Società Fiumana" con competenza per l'Alto Adriatico. A queste due compagnie venne divisa la flotta mercantile della Compagnia Adriatica di Venezia.

A cura di Sisto Massimiliano.

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