Il culto della Vergine dei Martiri nasce e si sviluppa
attorno all’icona che si venera nella chiesa omonima e che per i bizantini
rappresentava la Madonna della Tenerezza. Il suo titolo come Regina dei Martiri
gli fu assegnato grazie al fatto della presenza dell’Ospedale dei Crociati.
Infatti per la chiesa i pellegrini che tornavano dalla Terra Santa oltre che i
crociati che avevano le ultime cure presso la struttura molfettese erano da
considerarsi martiri, infatti accanto all’ospedale medesimo esisteva un
cimitero dove i resti di questi valorosi riposarono. Il culto della Madonna dei
Martiri si è sviluppato sino dal suo arrivo nella città molfettese e le
cronache agiografiche enunciano numerosi miracoli di cui ne elenchiamo alcuni:
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Nel 1471 una nave a seguito della tempesta perse
il timone e l’albero maestro oltre che gli strumenti di governo
dell’imbarcazione, così il capitano della nave invocò l’intervento salvifico
della Regina dei Martiri per salvare se e l’equipaggio della nave, cui aveva
obbligato di pregare con lui la Vergine, di dare la metà del carico della nave
al suo arrivo qualora si fossero salvati. Detto il voto comparve sulla prua
della nave l’immagine della Vergine che condusse miracolosamente all’isola di
Corfù la nave. Su di essa inoltre vi era un ebreo malato di lebbra il quale
pregò anch’egli la Madonna e la stessa stese il suo manto pietoso sul malato,
egli per ringraziamento dell’intervento divino si convertì al cristianesimo.
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Nel 1485 una nave di corsari saraceni saccheggiò
e mise a ferro e fuoco il Santuario della vergine, ma il fuoco inspiegabilmente
non fece alcun danno alla icona e ne al luogo santo, intanto i corsari volevano
partire ma gli fu impedito da una bonaccia che tutti i marinai attribuirono al
gesto sacrilego effettuato per cui resero il maltolto e solo dopo riuscirono a
ripartire.
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Nel 1529 prima del sacco della città il capo
delle forze francesi chiese di comunicare col Vescovo il quale arrivò in pompa
magna chiedendogli se i cittadini molfettesi avrebbero opposto resistenza ed il
Vescovo gli riferì che gli stessi erano ormai rassegnati alla loro sorte, ma
mentre proferiva queste parole il generale francese alzò lo sguardo sulle mura
cittadine e notò che vi aleggiava un castello con uno stuolo di armati al cui
centro vi era l’immagine della Vergine Maria e ai lati i santi Corrado e
Nicola. Allorchè il generale sentendosi preso in giro schiaffeggiò il vescovo,
egli rimase attonito per il gesto ricevuto chiedendo la motivazione dello
stesso e il generale gli indicò da cosa fosse partito il suo comportamento.
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Nel 1530 la città fu assediata da un esercito
francese il quale vide sulle alte mura cittadine l’immagine della Vergine e ciò
portò la ritirata degli astanti.
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Altri miracoli meno eclatanti sono quelli della
guarigione degli storpi, dei ciechi, muti e piagati e delle partorienti oltre
della liberazione di prigionieri ingiustamente detenuti alcuni casi
storicamente avvenuti sono quello di Marinelli Antonio che si trovò fuori dal
carcere nottetempo prima della sua esecuzione 1530 o stessa grazia toccò a
Fabrizio di Monte nel 1546 solo perche’ si erano affidati al patrocinio della
Vergine.
Saverio La Sorsa in uno dei suoi
scritti poi, ritiene che come protettore del mare e dei suoi naviganti non vi è
nessuno che può equiparare i poteri materni di protezione al pari della Madonna
dei Martiri.
A cura di Sisto Massimiliano.
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