La ragazza era di estrazione popolare, scrivono le cronache
del tempo, il giorno 20 luglio del 1529 era vicino alla finestra della sua
abitazione in via sant’Orsola perché essendovi le barricate nella città per
drenare i francesi, i cittadini molfettesi, nobili e plebei combattettero
fianco a fianco per salvare l'abitato dalle efferatezze francesi purtroppo senza successo.
Tra coloro che persero
la vita in questa lotta vi fu anche il padre di Rosa Picca.
Lei vide la scena
della uccisione del padre e stava confortando per questo sua madre; erano sole
in casa.
Da quella via tra la calca passava un capitano francese che scorse la
giovane donna dalla finestra e così salì sino alla abitazione per
abusare di lei.
Rosa per evitare che fosse compromesso il suo onore si gettò
dalla finestra della sua abitazione a capo chino sulla pubblica via, l’impatto
fu rovinoso per la giovane che morì sul colpo.
Il capitano allora andò in
strada per verificare se della bella donna intravista di sfuggito vi fosse ancora un anelito di vita,
ma la madre della malcapitata visto che il militare era sul corpo esanime
della figlia prese un tufo e glielo gettò sulla testa.
Il francese morì sul
colpo. Il capitano francese ebbe ugualmente sepoltura nel Duomo di Molfetta
nella cappella di Santa Maria ad Nives con la dicitura sulla sua tomba “ter
terrigna terra” il cui motto allude al modo in cui egli ha perso la vita ovvero “nato di terra, colpito di terra, tornato in terra”.
A cura di Sisto Massimiliano
A cura di Sisto Massimiliano
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