Piazza Paradiso |
La piazza da sempre è stato il
luogo di aggregazione per eccellenza; nelle piazze avvenivano le contrattazioni
per ciò che riguardava il compenso dei braccianti, era il punto di ritrovo
delle compagnie per le uscite serotine.
Le piazze sono state anche centri di
democrazia come era per le popolazioni dell’Antica Grecia l’Agorà o per i
romani il Foro.La piazza da sempre è stato il punto nevralgico dove ci si ritrovava per acquistare i beni necessari per il fabbisogno quotidiano.
Nelle
piazze si poteva toccare con vivida gioia l’interessenza e il cuore pulsante
della città. La piazza era anche il luogo ove si trovavano le nostre nonne per
scambiare qualche chiacchiera con la comare di turno rendendola pittoresca.
La
piazza per secoli è stata il centro di scambio di informazioni: infatti i
banditori qui declamavano i proclami pubblici, ci si radunava per avvicinarsi
alle fontane pubbliche per lavare il bucato o semplicemente per prendere
l’acqua per il fabbisogno giornaliero.
La piazza a partire dagli anni ottanta è
andata sempre più diventando un luogo solo di contrattazione del minuto pesce o
della verdura per poi diventare un nugolo sparuto di venditori per essere infine
il nulla.
Oggi la piazza non è più nulla, anzi è il nulla; quel nulla che la ha
portata ad essere una area svuotata della sua vitalità, del suo vocio, del suo
modo di fare comunità.
Ai nostri giorni quindi la piazza altro non è che una identificazione
stradale che non ricorda i fasti di un tempo che fu.
a cura di Sisto Massimiliano
a cura di Sisto Massimiliano
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