venerdì 27 luglio 2018

27 luglio: la notte dell'eclissi.



Questa sera a partire dalle ore 21 quando la Luna sorgerà da sud est sarà già visibile già visibile l’eclissi totale che è considerata la più lunga eclissi del XXI° secolo.

Accompagnato a questo evento il colore del nostro satellite sarà rossastro, grazie alla congiunzione con Marte, alle 21.30 l’eclissi sarà totale e questa durerà per ben 103 minuti, il fenomeno inizierà a terminare per le 23.13 per poi concludersi definitivamente alle ore 1.28.

L’eclissi cui assisteremo vedrà l’allineamento del Sole, della Terra e del nostro satellite, mentre Marte si troverà leggermente più in basso e a destra della Luna e sarà particolarmente brillante. In questo periodo dell’anno, infatti, la sua orbita lo sta portando molto vicino alla Terra, a circa 58 milioni di chilometri. Inoltre si trova in opposizione al Sole, la posizione in cui diventa più luminoso.

Le eclissi sono considerate fenomeni straordinari da tutti i popoli della Terra che hanno associato ad esse numerosi miti e leggende, alcune sopravvissute sino ad oggi per il loro suggestivo fascino. 


Nell’Antica Cina si narra che un drago, durante un’eclissi solare, divori avidamente l’astro e che l’unico modo per tenerlo lontano e veder splendere di nuovo il Sole sia suonare tamburi con particolari accordi. Nel 2134 a.C. però, due astronomi si dimenticarono di avvertire l’imperatore cinese del fenomeno ed i tamburi non suonarono. Il Sole tornò ugualmente a splendere ma non per i due poveri astronomi, cui venne mozzata la testa.

 In Vietnam si pensava, invece, che una rana gigante stesse divorando il sole. Le eclissi ammaliano milioni di persone in tutto il mondo eppure, in passato, davano origine a paure ed incubi, tanto da essere ritenute un evento nefasto, nonché di malaugurio dagli indovini e dagli astrologi, temute da imperatori, uomini d’arme e gente comune.


Una favola vichinga narra che il dio del Sole, Sol, venisse continuamente inseguito dal lupo Skoll e che quando l’animale riusciva a catturarlo, avveniva un’eclissi solare. La gente, durante il fenomeno, sbatteva insieme padelle e pentole, facendo un gran rumore per spaventare il lupo e far ritornare il sole.


 La stessa cosa accadeva con l’eclissi lunare ma in quel caso il lupo divoratore di Luna, Mani, era Hati. Per i Persiani l’eclissi rappresentava una punizione divina nei confronti degli uomini. Essi pensavano che tutte le volte che qualcuno commetteva o stava per commettere gesta malvage (es. tradimenti, infanticidi ecc), gli Dei chiudessero in una specie di tubo la Luna o il Sole, lasciando gli umani nel buio più completo, soli in compagnia di incubi e rimorsi.

Nel Medioevo i contadini erano convinti, invece, che le eclissi fossero causate da parole magiche pronunciate dalle streghe, che avevano il potere di ipnotizzare la Luna, obbligandola ad avvicinarsi alla Terra per deporre una sorta di rugiada schiumosa sulle erbe che poi sarebbero servite alle fattucchiere per compiere ogni sorta di sortilegio.


Si narra anche che Cristoforo Colombo, nel 1503, durante il suo quarto viaggio alla volta dell’America, si arenò sulle coste della Giamaica, nella baia di Santa Gloria poiché le sue navi erano danneggiate. L’equipaggio rimase a corto di provviste ma le popolazioni locali rifiutarono di fornigli cibo, in cambio di gioielli.


Allora Colombo, per ingannarli, avendo a bordo una copia di uno dei libri di Regionomontano, contenente predizioni di eclissi lunari, una delle quali prevista per il 29 febbraio 1504, la sera in cui si sarebbe verificata, organizzò un incontro con i capi delle popolazioni indigene e disse loro che Dio era rimasto molto offeso e avrebbe fatto sparire la luna. L’eclissi si verificò.


Gli indigeni, spaventati, dissero a Cristoforo Colombo che gli avrebbero fornito il cibo se avrebbe interagito per loro presso Dio. Dopo il ritiro a conferire con Dio, Colombo tornò dicendo che Lui gli aveva perdonati. La Luna tornò così a splendere e Colombo ottenne le sue scorte di cibo

a cura di Sisto Massimiliano.

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