Oggi ricorrono gli ottant’anni della promulgazione delle Leggi razziali attraverso un documento a dir poco assurdo firmato dai più illustri scienziati del Regno
di Italia ossia il “Manifesto della Razza”preparato ad hoc il 14 luglio del 1938
Dalla lettura del manifesto se da
un verso viene espressa la banalità della differenza dei caratteri ereditari di
un determinato popolo, dall’altro nell’articolo secondo vengono individuate
razze superiori rispetto ad altre di tipologia inferiore, per poi passare a una
ricostruzione storica del concetto di nazione e di popolo legato sempre alla
sua razza.
Inoltre veniva sottolineato il
fatto che la nostra nazione fosse ariana spazzando, in modo falsamente, il
fatto delle preesistenti civiltà che hanno popolato e dominato l’Italia che come
si sa è stata sempre, dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente terra di
conquista e di stanziamento di nuovi popoli che si sono legati alla popolazione
autoctona.
Spiegando, ancora in modo falso
che dopo i longobardi nessuna altra dominazione ha apportato modifiche all’intertessuto
proprio della nazione dimenticando quindi che fu conquistata dai francesi,
tedeschi, arabi e spagnoli che si sono mescolati con la popolazione italica ed
ancora oggi ne notiamo i caratteri ereditari dalle fisionomie delle persone
presenti in Italia.
Poi nel punto 7 il Manifesto si
contraddice proprio con quelle che erano state le battaglie e le guerre fatte
nel ventennio precedente per la costruzione di un impero oltreoceano, e di
fatti l’incogruenza cozzava proprio nella interessenza del modo con cui furono
costruite queste leggi individuate per lo più con una semplicità unica, quasi
con creduloneria allo stato puro ed elementarità volta a dover trovare consenso
ahimè in una nazione ancora e troppo ignorante.
Ma l’insegnamento di quella
vergogna oggi è stato effettivamente superato? Siamo oggi in grado di non
indignarci per quella infamia e in modo diverso proclamarci infami noi stessi
quando voltiamo la testa verso la migrazione attuale che in modo così
sconsiderato sta prendendo piede nella nostra nazione?
Possiamo definirci immuni dal
razzismo oggi alla luce di questa onta che colpisce oggi la nostra nazione
ovvero vivremo una reminiscenza di un altro corso e ricorso storico come
avrebbe sottolineato il Vico?
Grazie a questa ignoranza e arroganza, molta gente fu deportata anche se in modo minore rispetto alla Germania Nazista e molti morirono pure circa cinquemila persone italiane, altri invece scapparono all'estero come il nostro illustre premio Nobel per la Medicina poi rientrata durante la guerra per assistere come crocerossina i partigiani: Rita Levi di Montalcini.
Una legge italiana contro gli italiani stessi, una vergogna da non ripetere non solo verso i nostri stessi cittadini ma anche verso chi ci chiede un po' di umanità.
A cura di Sisto Massimiliano
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