Quando entri nella sua bottega sembra un normale luogo di lavoro ma non è così infatti oltre ad essere questo è anche uno scrigno di ricordi e se ti inizi a soffermare e ad ascoltare gli aneddoti che in modo accattivante ti racconta, oltre gli episodi di un Carnevale passato, ti viene nostalgia: questo è Gino Cantatore.
Era il più giovane dei cartapestai molfettesi ed adesso è uno dei decani degli stessi sebbene ce ne siano pochi ancora, molti di loro infatti hanno perso la voglia di fare e di dare sfogo ai loro desideri ed ai loro sogni.
Purtroppo entriamo nell'ottavo anno in cui la manifestazione carnascialesca non sarà fatta, e per Carnevale non si intendono le manifestazioni con giostrine o simili, ma la sfilata come si è sempre fatta dagli anni '50 in poi.
Lui è l'erede di Mest Mingucce il pluripremiato cartapestaio molfettese che sfilò nel cosiddetto "Carnevale dei centomila" quando la nostra comunità nel dopoguerra volle prendere il Carnevale come opportunità e non già come una manifestazione di contorno cui poter cercare di lucrare su di essa, il Carnevale propriamente inteso è una opportunità turistica e di promozione del territorio e le risorse per farlo se si vuole possono anche venire fuori, dato che rientra a pieno titolo nei finanziamenti cui attingere dal Ministero per i beni e le attività culturali, forse non accontentando sempre tutti attraverso "manifestazioni culturali" fine a se stesse dei soliti noti.
Purtroppo Gino racconta che la voglia di fare la manifestazione è tanta ma che chi di dovere snobba, o cataloga come non di interesse il Carnevale preferendolo come è avvenuto in passato "a una fiera del libro".
Già l'amaro in bocca per una opportunità sprecata nel tempo c'e', mi racconta che le sue strutture in cui nel tempo aveva investito, e come lui anche altri cartapestai che di tanto in tanto si affacciano alla sua bottega, sono ormai o arrugginite o totalmente distrutte e ciò implica una amara verità: che il Carnevale forse non si farà più.
Tra gli eventi della estate molfettese è stata persino fatta una richiesta per creare un Carnevale estivo ma l'idea è stata bocciata sebbene sarebbe stato un successo di pubblico e di promozione cittadina, ma questa scelta rientra nell'opera demolitoria di una tradizione che ormai è totalmente disusitata e scomparsa.
Gino Cantatore però, anzi non si è abbattuto e oltre la sua attività di artigiano ha intrapreso altre strade: il restauro, la realizzazione di presepi artistici e tradizionali.
Anche se il Carnevale non si riproporrà più comunque si è saputo e voluto reinventare, cogliendo nuove sfide che il tempo gli presentato dinnanzi: questo è Gino Cantatore l'ultimo cartapestaio molfettese.
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