sabato 28 luglio 2018

La prima donna sulla Luna: Valentina Tereskova.



Valentina, nacque in Bielorussia il 6 marzo del 1937 nei pressi di Jaroslavl in un villaggio sul fiume Volga, figlia di un militare morto nella seconda guerra mondiale, la sua infanzia fu difficile costellata da privazioni e da una intensa attività di lavoro in fabbrica per sostentare la famiglia, così la giovane e piccola Valentina dovette dapprima lavorare in una industria di pneumatici per poi passare a una di cavi elettrici dove lavorò nella stireria aziendale, durante questo ultimo periodo frequentò la scuola serale per diventare tecnico, diploma che conseguì brillantemente nel 1960. 




La sua passione per il volo spaziale iniziò ad affiorare già nel 1955 volendo emulare il suo mito Jurij Gagarin, così decise di iscriversi, previo il superamento dell’esame, al programma per cosmonaute che assieme ad altre sue colleghe passò a pieni voti. 


Così dopo gli addestramenti del caso, il 16 giugno del 1963 venne lanciata nello spazio dove vi rimase per tre giorni interi compiendo circa 49 orbite terresti, il suo nomignolo per le comunicazioni radio era “gabbiano” tornò in patria il 19 giugno dove venne accolta come eroina tanto che le fu conferita una Alta onorificenza quale Pilota-cosmonauta dell'Unione Sovietica. 



Valentina Tereshkova ha 26 anni e vola in orbita. L'astronauta americano più giovane ha 10 anni più di lei. Valentina è la versione femminile di Yuri Gagarin, una bella faccia acqua e sapone, una espressione dolce. 


Ancora una volta: la figlia ideale per ogni famiglia. Valentina però vola sui caccia MIG dell'aviazione sovietica, ha effettuato 120 lanci con il paracadute, sta studiando ingegneria aerospaziale. E' vero che negli anni successivi le donne scompariranno dai programmi spaziali sovietici, ma al momento il bersaglio è centrato: inevitabile un confronto sulla condizione della donna in Russia e in occidente. 


Questi primi anni 60 del secolo scorso, oltretutto, sono i migliori per le condizioni economiche dell'Unione Sovietica, segnati da un livello di benessere abbastanza diffuso, seguito da quei decenni di progressivo declino che portarono alla crisi del 1989. 



La sua popolarità si accrebbe nel tempo, anche perché del suo gruppo di argonaute solo lei è riuscita effettivamente ad andare nello spazio, per questo fu celebrata persino con un francobollo commemorativo mantenuto nelle stampe sino al 1974. A maggio del 1966 venne eletta a far parte del Soviet Supremo dell'URSS e a maggio del 1968 divenne presidente del comitato donne dell'Unione Sovietica.


 Nel 1971 divenne membro del Comitato Centrale del PCUS. A partire dal 1974 fece parte del Presidium del Soviet Supremo e dal 1976 in poi fu vicepresidente della Commissione per l'educazione, la scienza e la cultura dell'Unione Sovietica. Nel 1982 divorziò dal primo marito Andrijan Grigor'evič Nikolaev per sposarsi con Jurij Šapošnikov, del quale è rimasta vedova nel 1999. Nel 1994 venne nominata dal governo russo direttrice del "Centro russo per collaborazione internazionale culturale e scientifica". 




Nel 2007, in un'intervista, la Tereškova ha deciso di rivelare per la prima volta alcuni drammatici retroscena del suo primo volo orbitale. Il 7 febbraio 2014 ha partecipato alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014 portando, insieme ad altre 7 personalità russe, la bandiera olimpica. Valentina Tereshkova resta dunque una figura che segna, per il grande pubblico, la storia delle imprese spaziali. E' il suo nome che si affianca a quelli di Yuri Gagarin e di Neil Armstrong.


A cura di Sisto Massimiliano.

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