Una delle reliquie legate alla
Passione del Signore su cui si è discusso molto è quella legata alla lancia che
trafisse il costato di Gesù sulla Croce.
Nei Vangeli san Giovanni scrive:
(Giovanni 19, 33-34) “Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli
spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito
ne uscì sangue e acqua.”
Storicamente la presenza della Sacra Lancia era
identificata nella Basilica di Sion in Gerusalemme dove era, tra l’altro
custodita la Corona di Spine che fu posta sul capo di Gesù. Ciò lo
attesterebbero le testimonianze scritte già di Gregorio da Tours e da
Cassiodoro che parlavano della presenza di codeste reliquie già a partire dalla
fine del 400 d.c..
Nel 615 dopo la conquista di Gerusalemme dal Sultano
Sassanide, la lancia fu portata quindi da Niceto alla volta di Costantinopoli
dove l’Imperatore bizantino la fece deporre in una teca in Santa Sofia dove
rimase sino al 1244, quando fu consegnata al re francese Luigi IX, che la
riscattò dai banchieri perché era stata data in pegno con la Corona di Spine
per finanziare con un prestito le disastrose casse dell’ormai morente impero
bizantino.
Luigi IX la fece deporre con nella Santa Cappella dove rimase sino
alla Rivoluzione Francese . La lancia di Luigi era la parte superiore della
lancia che presumibilmente trafisse il corpo del Signore, perché la parte
inferiore fu consegnata in dono a Papa Innocenzo VIII dal Sultano Bajazeth nel
1492 ed ancora oggi conservata nel Tesoro della Basilica Vaticana di San Pietro
in Roma, diversamente da quella del re Francese che andò distrutta durante la
Rivoluzione Francese.
La lancia di Vienna invece, è un reperto medievale
contenente una reliquia del Cristo ovvero la spina della corona, ed era
appartenuta a Costantino per poi passare nella proprietà dei principi e dei re
del Sacro Romano Impero e quindi alla Corte asburgica in epoche piu’ recenti.
A cura di Sisto Massimiliano.
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