Una
delle reliquie venerata e riconosciuta, in quanto ritenuta autentica dalla Chiesa Cattolica è quella della Sacra Spugna di Mantova.
Nella città di Mantova nella Basilica di Sant’Andrea oltre al vaso contenente
il Preziosissimo Sangue di Gesù vi è la reliquia della Sacra Spugna.
La presenza
della reliquia nella Passione di Gesù è esplicitamente dettata dai Vangeli
sinottici, San Giovanni infatti nel suo Vangelo scrive (19, 28-30) “Dopo
questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la
Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò
una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla
bocca. Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo,
consegnò lo spirito.”.
L’arrivo nella città lombarda si deve a Longino, ovvero
al centurione che materialmente sferrò a Gesù il colpo al costato con la sua
lancia. Dalla ferita del costato ricordano le scritture scaturì acqua e sangue,
che oltre ad andare a terra colpirono anche in viso Longino ed avendo una
malattia agli occhi guarì convertendosi alla religione cristiana.
Dopo questo
prodigio, egli raccolse sul Golgota il sangue e la terra su cui era caduto lo
zampillo di sangue e con la spugna usata per abbeverarlo partì in Italia
trovando asilo nell’ospedale dei pellegrini.
Avendo abiurato il culto dei déi
pagani, essendo centurione ed essendo cristiano Longino fu martirizzato il 2
dicembre 37. Nell’804 la cassetta contenente le reliquie del Preziosissimo
Sangue di Gesù e della Sacra Spugna furono rivenute accanto ai resti mortali
del centurione romano, il Papa Leone III presente alla dissepoltura le dichiarò
autentiche e venerabili.
Ancora oggi la venerazione dei Sacri Vasi contenenti
le due reliquie è massima. Il giorno del Venerdì Santo dopo la Celebrazione
della Passione il vescovo e altri 11 delegati statali ed ecclesiastici aprono
ognuno con la propria chiave il forziere.
Le chiavi e le serrature sono 12. Una
volta aperto il forziere i Sacri Vasi ed incensati vengono posti alla base
della croce dell’abside a sinistra per la venerazione pubblica.
A cura di Sisto Massimiliano.
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