La leggenda parla di una donna di umili condizioni che ebbe in sogno la visita di una sua conoscente morta in miseria.
Ella era così povera che la seppellirono con un umile saio senza essere vestita. Quindi apparve in sogno all'amica chiedendole di comperare una camicia per far si che non sfigurasse durante la processione delle anime, indicandole il luogo dove gliela avrebbe dovuta far trovare con la promessa della restituzione al termine della festività.
Svegliatasi andò a vendere l'unico oggetto di valore che aveva ossia un anellino d'oro, acquistò la camicia per la amica e la pose dove le aveva indicato ovvero sotto l'acquasantiera della chiesa di Santa Margherita qui, nel momento del sanctus comparve una nuvola e la camicia sparì.
Il giorno dopo l'amica tornò come da istrizuioni impartitele la notte prima dalla defunta, e stesso prodigio, al momento del sanctus la camicia ricomparve sempre dopo che la nuvola fumosa si era formata.
L'amica vivente riprese la camicia e notò che era sporca di fango, quindi corse a casa e serrò porte e finestre.
In sogno poi vide sempre la Chiesa di Santa Margherita ma questa volta eterea senza pareti e con bellissimi campi di gigli in fiore, si avvicinò allora l'amica defunta e le disse di non preoccuparsi più di nulla adesso perché era con lei in Paradiso.
Giorni dopo i vicini non vedendo più la donna chiamarono la pubblica autorità per abbattere la porta e quando entrarono trovarono il corpo senza vita incorrotto e senza segni di putrefazione e notarono che nell'unico vaso ivi presente era sorto un giglio color oro che emanava un forte profumo.
A cura di Sisto Massimiliano
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