domenica 30 settembre 2018

I segni della Passione tra fede e storia: La Sacra Corona di Spine.



Altra reliquia relativa alla Passione di Nostro Signore Gesù Cristo è quella della Sacra Corona di Spine indicata nei quattro Vangeli sinottici come motivo di scherno da parte dei soldati romani che avevano in custodia la persona di Gesù. 
Il Vangelo di San Giovanni recita (Giovanni 19, 1-2): “Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora.” 
Anche questa reliquia al pari delle altre fu ritrovata dallo sgombro delle macerie del Golgota per ordine di Sant’Elena madre di Costantino. La reliquia comunque compare in modo certo nel 1063 quando fu portata a Costantinopoli dove vi rimase sino al 1237 quando il re Baldovino II° la cedette per un prestito a dei mercanti veneziani.

 Allo scadere del prestito re Baldovino chiese a re Luigi IX di Francia di acquistare tale reliquia riscattando il prestito. Il re francese acconsentì portandola a Parigi dove restò nel Palazzo Reale sino alla fine della costruzione della Sainte Chapelle nella Cattedrale di Notre Dame di Parigi avvenuta nel 1248. 
Parte del tesoro della Sainte Chapelle fu depredato nel periodo della Rivoluzione Francese e non ebbe sorte migliore neanche la Sacra Corona la quale fu spogliata degli ori che la contenevano. Ad oggi del presunto rovo posto sul capo di Gesù non resta che la base, mentre i rami e le spine che rendevano questo un vero e proprio casco furono nel corso dei secoli furono ceduti per benemerenza a santuari e chiese in tutto l’occidente cristiano oltre che consegnate a regnanti cattolici in visita al re francese. 
La presenza delle Sacre Spine è abbastanza nutrita in tutta l'Italia da nord a sud, nella nostra Puglia tre sono i luoghi che conservano questa venerabile reliquia: la Cattedrale di Andria e la Basilica di San Nicola in Bari e nella Chiesa di San Gaetano a Barletta. 
Sacra Spina di Andria
La Sacra Spina di Barletta fu condotta in città da San Felice di Valois in occasione della fondazione dell’Ordine della Santissima Trinità che operò in Barletta per il riscatto dei cristiani tenuti prigionieri nelle carceri mussulmane, accanto all’ordine cavalleresco si costituì una confraternita che ancora oggi propugna il culto della Sacra Spina: l’Arciconfraternita della Santissima Trinità.
Sacra Spina di Barletta
La Sacra Spina di Andria fu donata da Beatrice figlia di Carlo II d’Angiò alla Cattedrale di Andria dove ancora oggi è conservata. Una particolarità di questo venerabile segno della Passione di Cristo è quello che quando coincide il giorno del Venerdì Santo con quello dell’Annunciazione si sviluppano fenomeni incredibili, tutti minuziosamente studiati da commissioni scientifiche che ancora oggi non sono riusciti a dare una spiegazione.
 Infatti la Sacra Spina o presenta rigonfiamenti a modo di gemma, o stilla del sangue oppure si creano macchie rosse sulla superficie della stessa. Questi eventi si sono documentati nel corso della storia sin dal 1633 e anche ai nostri giorni tali prodigi si sono verificati non ultimo la creazione di gemme avvenuta sotto agli occhi degli scienziati e documentati da un video il 25 marzo del 2016 quando vi fu la coincidenza dei giorni che segnano l’inizio e la fine della vita terrena di Gesù appunto l’Annunciazione e il Venerdì Santo.
Sacra Spina di Bari
La Sacra Spina della Basilica di Bari fu donata all’episcopio custode delle reliquie di San Nicola da Myra da Carlo II d’Angiò e posta in un reliquiario preziosamente adornato nel 1301, anche per questa reliquia si ascrivono fenomeni incredibili, proprio come avviene per quella di Andria, quando coincide il giorno dell’Annunciazione con quello della morte di Nostro Signore ovvero il Venerdì Santo la punta della spina si arrossa.
A cura di Sisto Massimiliano.

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