giovedì 20 settembre 2018

La nave del riscatto italiano: l'Andrea Doria.


Il transatlantico Andra Doria fu varato il 16 giugno 1951 e rappresentava il fiore all'occhiello della marineria civile italiana, infatti fu la prima nave di lusso ad essere costruita dai cantieri navali Ansaldo di Genova dopo la fine della seconda guerra mondiale.

L'Andrea Doria fece il suo viaggio inaugurale il 14 gennaio del 1953 e misurava circa 213.59 metri di lunghezza e 27.40 m di larghezza aveva una stazza di circa 29950 tonnellate e una propulsione a turbine a vapore legate a due eliche che le permettevano una velocità di crociera di 23 nodi, poteva portare circa 1241 passeggeri divisi tra prima, seconda e terza classe.

Il 25 luglio del 1956 navigava alla volta di New York, al comando del transatlantico vi era il Comandante Superiore Piero Calamai e contemporaneamente una nave mercantile svedese, la Stockholm,  incrociava quelle acque, al suo comando vi era il terzo ufficiale di coperta Johan Ernst Carsterns Johannensen.

Alle 23.15 le due navi entrarono in un corridoio alquanto affollato, e a ciò si aggiunse la presenza di grossi banchi di nebbia che impedivano la visuale, così si navigava a vista usando i fischi obbligatori, che come appurato successivamente erano regolarmente emessi dalla nave italiana diversamente taciuti da quella svedese.


L'impatto fu violento, la carena dell'Andrea Doria fu squarciata dalla prua rinforzata del mercantile per circa 12 metri tanto che iniziò ad imbarcare acqua, le paratie stagne non funzionarono e la nave si inclinò di circa 20°e solo allora il Comandante Calamai decise di dare l'ordine di abbandono nave.

Soccorsero i naufraghi la Ile de France e due mercantili Cape Ann e la Thomas oltre che la Stockholm, vennero salvati tutti i passeggeri eccezione fatta per i 46 morti dovuti all'impatto con il mercantile. Il numero di vittime limitato, solo quelli dovuti all'impatto, fu grazie agli ordini ben dettagliati del Comandante Calamai e soprattutto dell'Equipaggio del bastimento transoceanico che tra l'altro riuscirono a mantenere l'elettricità a bordo sino all'inabissamento, infatti la nave si inabissò accesa.

Dopo il salvataggio di tutti i passeggeri il comandante Calamai restò a bordo dell'Andra Doria rifiutando di lasciare la nave, fu costretto dai suoi ufficiali che tornarono indietro a prenderlo.

A cura di Sisto Massimiliano.

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