La composizione dapprima
intitolata “Pianto Antico”, poi, il Maestro, secondo la tradizione,
insoddisfatto per non essere riuscito a trovare un degno finale, si ispirò al
grido lamentoso di un riparatore di sedie, il quale girava per le strade
offrendo il suo lavoro.
La composizione si apre
in Sol minore e prosegue con una successione di accordi (Sol min., Sol dim.
Etc) che conferiscono imponenza e tragicità alla marcia.
Il primo tema, quello
predominante, viene elaborato a tal puto da essere riutilizzato nella seconda
parte in altra forma.
Dopo una prima
esposizione in Sol min., si passa in Mi bem. Magg., per poi riprendere il
frammento introduttivo che sfocia nel magnifico tema in Si bem. Min. affidato
ai flicorni.
Dopo l’esposizione di
quest’ultimo, il Maestro, con un accordo di strepitoso effetto (Do 7 min.)
conclude la marcia in Fa maggiore.
Per ascoltare la marcia funebre descritta ecco il link dove trovarla:
https://www.youtube.com/watch?v=oW9MdUaiPNM
Tratto da “Note storiche
e tecniche sulle marce funebri molfettesi” di Damiano Binetti e Nicola
Romanelli edito da Cooperativa Editoriale “Molfetta”- Il Messaggio 1990
A cura di Sisto Massimiliano
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