Ecco un Venerdì di Passione come tanti che si ripetono nella storia molfettese da secoli. Dopo una breve pausa di circa 4 anni riprendono gli eventi esterni legati alla passione e morte di Nostro Signore.
Era un pomeriggio raggiante, la gente pian piano affollava lo spiazzo antistante la chiesa del Purgatorio e piano piano si iniziavano a far spazio tra la folla il quartetto che apre le nostre struggenti processioni col ti-te'. Nulla è cambiato O forse si?
Certamente dopo 4 anni
qualcosa è mutato infatti nuove sono le immagini che apriranno il corteo
processionale del Sabato Santo, nuova e' la struttura della processione che
fino ad allora aveva seguito la natura medievale di espiazione dei peccati in
forma pubblica: Mancavano i cirenei.
I cirenei erano uomini di varia estrazione
sociale che avendo commesso dei peccati li volevano espiare pubblicamente
portando una croce che rimarcava il lavoro che svolgevano nella vita
quotidiana. Cosi' anche per questa processione si pensava che vi fossero
presenti.
Ma invero un uomo venuto dall'Egitto si presento' all'ora convenuta
ma dovette scoprire una triste realta': i crociferi non esistevano piu'.
Egli
entro' nella chiesa senza non troppe insistenze e dopo che gia' il sagrestano
gli disse che la figura del crocifero non era piu' presente da quasi 15 anni
prima attese attonito l'arrivo del Priore il quale lo conforto' dicendo che se
avesse voluto avrebbe potuto aprire la processione ma da solo viceversa lo
esortava ad andare a casa avendo comunque compiuto il suo voto presentandosi per
la processione.
Cosi' inizio' il corteo processionale "Finchè dischiusa la
porta e, nella prospettiva del Borgo, egli intravede, di volta in volta piu'
angosciato, l'uscita degli stradari, della Croce, delle donne, dei confratelli,
del baldacchino... e via via che la chiesa si spopola, la sofferenza si muta in
disperazione, in senso desolato di impotenza. Sfocata dal velo delle proprie
lacrime, appena egli discerne l'Immagine della Madonna, sollevata dai portatori
a una altezza che gli pare vertiginosa, lentamente avviarsi alla porta -
scheletrica ombra attraverso il manto velato - passare sotto le frangi ondulanti del baldacchino e svanire, dissolversi nella luce dorata del
tramonto". Il cireneo rimase solo ed il sagrestano gli ando' incontro
dicendo che avrebbe dovuto chiudere la chiesa.
Allora il primo gli confesso'
che si vergognava nel ritirarsi a casa vestito come Gesu' e quindi l'altro gli
rispose che non si sarebbe dovuto preoccupare perche' gli avrebbe fornito una
abito confraternale.
Il cireneo lo ribrotto' dicendo che lui non fosse
confratello ed allora il sagrestano gli disse: "Non ti stare a
preoccupare. La Morte non rifiuta nessuno". Era l'11 aprile 1919 -
Venerdi' di Passione.
Tratto dal testo: "Diario per la Confraternita
della Morte"di O. Panunzio.
A cura di Sisto Massimiliano
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