Bisogna andare nel corso dei secoli sino al VII d.c. in
Oriente per trovare tracce della prima festa liturgica in onore dell'Immacolata
Concezione.
In occidente solo a partire dal 1695 con Papa Innocenzo XII
venne istituita la solennità della Vergine Concetta Immacolata con una Messa e Ottava rivolta a tutto il cattolicesimo mentre con Papa
Clemente IX divenne festa di precetto.
Così il dibattito tra mucalitisti e
immacolatisti si accese sempre più tanto che nel 1848 Papa Pio IX decise di
istituire una commissione teologica che poi portò nel 1854 Pio IX a proclamare
il Dogma della Beata Concezione di Maria Vergine.
Il dogma si focalizzava su
due linee: il peccato originale e la vittoria su di esso per mezzo della grazia
di Cristo attraverso la sua nascita avvenuta per mezzo di Maria.
Anticamente la festa dell'Immacolata era una delle feste di popolo
molto sentita; nella nostra città, infatti se storicamente la Confraternita
dell'Immacolata aveva come fine principale quello di poter fare sposare le
donne nubili senza dote consegnando loro il necessario per maritarsi.
In tempi
più recenti l'8 dicembre segnava il momento di conoscenza dei promessi alle
rispettive famiglie per lo scambio dell'anello che avrebbe portato poi i
nubendi a convogliare a giuste nozze.
Inoltre l'8 dicembre era anche il giorno
in cui vi era il pagamento delle pigioni delle attività lavorative dei campi,
infatti coincideva anche col termine della raccolta delle olive e l'inizio
quindi di un nuovo anno agrario.
Per
fare riferimento all'arrivo del simulacro nella Chiesa di San Bernardino
dobbiamo risalire agli scritti pastorali di Monsignor Sarnelli infatti, egli
nel suo scritto datato 15 settembre del 1726 descriveva oltre il simulacro
anche il percorso che esso effettuava in processione per le vie della città.
Quindi lo stesso e' presumibilmente databile tra la fine del '600 e la prima
decade del '700, anche perché notizie precise dell'arrivo dello stesso non si
posseggono.
Dopo il restauro avvenuto nel 2006 l'immagine della Vergine ha
ritrovato i suoi fasti di un tempo, infatti sono stati riportati alla luce la
varietà policroma dei colori che è proprio della scuola napoletana secentesca nella
raffigurazione della Madonna Immacolata, la figura è orante, trasfigurata nel
"Fiat" pronunciato all'angelo nel momento dell'Annunciazione, è posta
come dalla iconografia apocalittica su di una mezzaluna a calpestare "il
serpe antico" che le morde il calcagno.
L'immagine lignea è ascrivibile allo scultore napoletano Brodaglio.
A cura di Sisto Massimiliano
Foto di Giuseppe Roppo.
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