domenica 4 novembre 2018

La tragedia del Francesco Padre nel cuore dei molfettesi.



Nella notte tra il 4 e 5 novembre del 1994 colò a picco nelle acque internazionali ricche di pesci uno dei nostri natanti appartenenti alla flotta peschereccia cittadina. 

Le cause contrastanti furono o colpi di arma di fuoco contro il motopeschereccio da parte di montenegrini aditi a chiedere il pizzo per poter pescare in quelle acque o da colpi derivanti “dal fuoco amico” a causa della guerra che in quel momento storico imperversava o ancora una colpa ancor più sconcertante ovvero l’avere a bordo armi di contrabbando che sarebbero esplose involontariamente.

Quale sia la verità tra queste ipotesi? Ancora i posteri non hanno avuto alcuna certezza, sicuro che il luogo ove riposano questi nostri concittadini è il mare che è diventata la loro tomba. 

Facevano parte dell’equipaggio il comandante Giovanni Pansini e i marinai Luigi De Giglio, Saverio Gadaleta, Francesco Zaza e Mario De Nicolo che mai più hanno riabbracciato i loro cari familiari e che non hanno rivisto la loro amata città.

Onore ai nostri marinai.
A cura di Sisto Massimiliano

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