lunedì 19 novembre 2018

I negozi storici molfettesi ormai chiusi: ricordi.



Domenica sera, fine serata e quattro passi con un mio amico per raggiungere l’auto che mi riporterà a casa, quando nella nostra passeggiata decidiamo di fare un giro più lungo sebbene faccia freddo ma comunque la serata permette.
 Decidiamo quindi di salire corso Margherita e qui iniziano i ricordi di due ragazzi sulla quarantina ormai uomini. Tra le vetrine serrate e le saracinesche chiuse si leggono ormai solo i locasi e i vendesi e da questa amara osservazione, risalendo lentamente vediamo che immediatamente dopo la Cappellina de Candia si vede la vetrina a rilievo di quello che fu uno dei migliori negozi di dischi della città ovvero quello DUEG ormai chiuso da anni dove campeggiano solo due neon che erano la base dell’insegna che non si accenderà mai più; il nostro giro continua e tra una chiacchiera ed un’altra ecco che vediamo i locali dove era Linea Uomo o Ancri il negozio di giocattoli che vendeva le biciclette, anche essi chiusi e ci ricordiamo di quanto fossero in concorrenza i commercianti di Corso Margherita con quelli di Corso Umberto che sino agli anni ottanta avevano il doppio senso di marcia e la gente affollava i marciapiedi. 
Decidiamo di svoltare su via Rattazzi e qui rapidamente arriviamo in Piazza Principe di Napoli dove ci ricordiamo della Piazza Centrale con tanto di tettoia, dove le nostre madri e nonne ci dicevano quando ci mandavano a “fare i servizi” di evitare di acquistare da quella piazza il pesce perché era più costoso di qualche cinquecento lire rispetto alla più grande e più popolare Piazza Paradiso, scendendo poi incrociamo lo sguardo con un incrocio che immette alla strada parallela Corso Umberto in cui vi era il negozio più fornito di giochi per bambini di Molfetta “Parco Bimbi”, chi di noi nella vetrina che immetteva sulla piazza non si è fermato un attimo a vedere il trenino elettrico che era montato sulla pista che girava in continuazione o quella famosa costruzione con i pupazzetti che erano fatti in plastica o ancora le macchinine microscopiche? 

La passeggiata continua e andiamo su Corso Umberto e qui ci ricordiamo di negozi storici ormai scomparsi come Regina o come Laura Pansini. Scendendo incrociamo via Respa e subito decidiamo di percorrerla e immediatamente dopo l’allargamento della stessa il nostro sguardo non può che non andare alla prima vetrina sulla destra ovvero quella che fu di Top Ten. 
Scendiamo quindi le scale che costeggiano l’ex sede centrale della Banca Cattolica e arrivati giù ci ricordiamo della esistenza di altri negozi storici non più esistenti come Mimì Dell’Olio che vendeva scarpe, Todaro all’angolo di Piazza di Garibaldi e il mitico Capozzi. Così mesti, ma rincuorati dai ricordi affiorati in questa serata autunnale ci apprestiamo a salire sull’auto che ci riporterà a casa.

A cura di Sisto Massimiliano.

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