lunedì 28 gennaio 2019

La partita della morte: Dynamo Kiev.



Ho atteso il termine della giornata della memoria per scrivere queste righe legate per lo più a una partita che doveva segnare quello che era lo spirito combattivo degli sportivi del tempo: la Partita della morte.

Vi narrerò la storia romanzata di questa partita di cui autori furono i giocatori della Dynamo Kiev e alcuni del Lokomotyv Kiev: Nikolai Trusevich, Mikhail Sviridovskiy, Nikolai Korotkikh, Aleksey Klimenko, Fedir Tyutchev, Mikhail Putistin, Ivan Kuzmenko, Makar Goncharenko, Pavel Komarov della Dinamo Kiev, e Vladimir Balakin, Vasiliy Sukharev, Mikhail Melnik.

Questi dopo l’occupazione nazista dell’Ucraina videro la loro carriera di sportivi tarpata per le leggi tedesche importate a causa della occupazione, pertanto persero il posto come giocatori e prestarono il proprio servizio presso una panetteria della capitale dove Iosif Ivanovič Kordik pose sotto la sua ala protettiva questi sportivi.

Durante il periodo dell’occupazione i tedeschi tronfi di aver invaso quella storica e fiera nazione decisero di far svolgere un torneo di calcio e ricostituire una squadra della capitale che potesse confrontarsi con quella tedesca.


La nuova squadra che venne iscritta nel torneo fu quella della Start Kiev dove parteciparono nei diversi ruoli i campioni delle due pluriblasonate squadre cittadine.

Venne il giorno della partita cui i giocatori della Start avrebbero dovuto perdere ma invece per dimostrare alla città e alla nazione che vi era uno spiraglio nel buio di quella occupazione vinsero la partita stracciando letteralmente il nemico per 6 a 0.

Allora la propaganda non avrebbe potuto mantenere quell’onta e così decise di far rigiocare la stessa partita con l’avvertimento ai giocatori ucraini di non fare gli eroi e di perdere la competizione; infatti il primo tempo si concluse con un umiliante 3-1 per gli ucraini.

In uno stadio blindato e con un’aria pesante i militari ivi presenti intimidivano i cittadini ucraini sparando ogni tanto dei colpi di pistola in aria, mentre sugli spalti avveniva questo negli spogliatoi il Generale delle SS si congratulava con i giocatori della squadra avversaria per aver scelto di collaborare.


Iniziato il secondo tempo l’allora capitano prese la palla e ridiede vitalità alla partita facendo gol e portando la squadra e gli animi dei presenti in visibilio: anche la seconda partita fu vinta dallo Start Kiev 5-3.


Gli occupanti tedeschi non fecero passare molti giorni che deportarono a uno ad uno tutti i giocatori di quella partita e la mattina del 24 febbraio del 1943 nel campo di concentramento di Syrec furono messi in fila e quindi fucilati, altri giocatori tra cui il capitano furono immediatamente dopo la partita arrestati dalla Gestapo e uccisi con indicibili torture.

Nikolai Trusevich portiere di questa storica partita durante la fucilazione prima di spirare con tutto il fiato restante gridò: «Krasny sport ne umriot!», «Lo sport rosso non morirà mai!».

A cura di Sisto Massimiliano






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