Ho atteso il termine della
giornata della memoria per scrivere queste righe legate per lo più a una
partita che doveva segnare quello che era lo spirito combattivo degli sportivi
del tempo: la Partita della morte.
Vi narrerò la storia romanzata di
questa partita di cui autori furono i giocatori della Dynamo Kiev e alcuni del
Lokomotyv Kiev: Nikolai Trusevich, Mikhail Sviridovskiy, Nikolai Korotkikh,
Aleksey Klimenko, Fedir Tyutchev, Mikhail Putistin, Ivan Kuzmenko, Makar
Goncharenko, Pavel Komarov della Dinamo Kiev, e Vladimir Balakin, Vasiliy
Sukharev, Mikhail Melnik.
Questi dopo l’occupazione nazista
dell’Ucraina videro la loro carriera di sportivi tarpata per le leggi tedesche
importate a causa della occupazione, pertanto persero il posto come giocatori e
prestarono il proprio servizio presso una panetteria della capitale dove Iosif
Ivanovič Kordik pose sotto la sua ala protettiva questi sportivi.
Durante il periodo dell’occupazione i
tedeschi tronfi di aver invaso quella storica e fiera nazione decisero di far
svolgere un torneo di calcio e ricostituire una squadra della capitale che
potesse confrontarsi con quella tedesca.
La nuova squadra che venne iscritta
nel torneo fu quella della Start Kiev dove parteciparono nei diversi ruoli i
campioni delle due pluriblasonate squadre cittadine.
Venne il giorno della partita cui i
giocatori della Start avrebbero dovuto perdere ma invece per dimostrare alla
città e alla nazione che vi era uno spiraglio nel buio di quella occupazione
vinsero la partita stracciando letteralmente il nemico per 6 a 0.
Allora la propaganda non avrebbe
potuto mantenere quell’onta e così decise di far rigiocare la stessa partita
con l’avvertimento ai giocatori ucraini di non fare gli eroi e di perdere la
competizione; infatti il primo tempo si concluse con un umiliante 3-1 per gli
ucraini.
In uno stadio blindato e con un’aria
pesante i militari ivi presenti intimidivano i cittadini ucraini sparando ogni
tanto dei colpi di pistola in aria, mentre sugli spalti avveniva questo negli
spogliatoi il Generale delle SS si congratulava con i giocatori della squadra
avversaria per aver scelto di collaborare.
Iniziato il secondo tempo l’allora
capitano prese la palla e ridiede vitalità alla partita facendo gol e portando
la squadra e gli animi dei presenti in visibilio: anche la seconda partita fu
vinta dallo Start Kiev 5-3.
Gli occupanti tedeschi non fecero
passare molti giorni che deportarono a uno ad uno tutti i giocatori di quella
partita e la mattina del 24 febbraio del 1943 nel campo di concentramento di Syrec
furono messi in fila e quindi fucilati, altri giocatori tra cui il capitano
furono immediatamente dopo la partita arrestati dalla Gestapo e uccisi con
indicibili torture.
Nikolai Trusevich portiere di questa
storica partita durante la fucilazione prima di spirare con tutto il fiato
restante gridò: «Krasny sport ne umriot!», «Lo sport rosso non morirà mai!».
A cura di Sisto Massimiliano